Scoppia la bufera su alcune agenzie, in particolar modo del Nord-Est, che promettevano ai propri corsisti che essi non sarebbero stati tenuti a svolgere i percorsi INDIRE, poiché specializzati al Sostegno presso università spagnole attraverso dei cosiddetti “Master Oficial”. Legittima la rabbia dei corsisti in questione quando, informati da fonti sindacali ufficiali, hanno compreso che sulla base di tale disinformazione rischiavano di rinunciare vanamente ai tanto attesi percorsi INDIRE che il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha appositamente indetto per regolare invece la loro posizione.
L’art. 7 del Decreto Ministeriale n°71 parla infatti CHIARO: hanno facoltà di accedere ai percorsi INDIRE tutti gli specializzati all’estero che “hanno pendente, oltre i termini di legge, il relativo procedimento di riconoscimento, ovvero hanno in essere un contenzioso giurisdizionale per mancata conclusione del procedimento entro i termini di legge”; qualsiasi specializzato al Sostegno presso un’università straniera può, cioè – acquisendo come misura compensativa alcuni CFU integrativi che verranno erogati dall’istituto ministeriale INDIRE – ambire a vedersi finalmente riconosciuto in Italia il proprio titolo estero, a condizione che il docente in questione sia però disposto a desistere dal contenzioso col MIM relativamente al riconoscimento del titolo stesso.
Da un’analisi approfondita della situazione dei clienti di queste agenzie, molte delle quali hanno formalmente sede legale in province del Nord-Est, emerge tuttavia che tali clienti avevano già quasi tutti inoltrato – come peraltro prevede la corretta procedura di validazione in Italia di QUALUNQUE titolo di studio conseguito in una nazione straniera – regolare pratica (o istanza) di riconoscimento al Ministero.
La campagna di disinformazione senza scrupoli messa in atto dalle suddette agenzie ha dunque posto a rischio le possibilità che vengano definitivamente riconosciuti i titoli di specializzazione al Sostegno conseguiti dai loro utenti; tutto ciò in barba alle lunghe ed aspre battaglie politico-sindacali sostenute dagli specializzati all’estero di tutta Italia al fine di ottenere da parte del MIM una sorta di sanatoria attraverso i già citati percorsi INDIRE, coniati proprio ad hoc.
Vale la pena di ricordare che gran parte dei CFU previsti dal piano di studi di INDIRE verterà probabilmente su due aspetti
- • conoscenza della legislazione ITALIANA in maniera di inclusione scolastica;
- • almeno tre anni di servizio nelle scuole statali negli ultimi cinque anni, di cui almeno uno nella classe di concorso per cui si partecipa;
- • Attività pratiche di TIROCINIO in scuole ITALIANE.;
Si tratta perciò di aspetti che certamente nessun “master oficial” spagnolo può, per ovvie ragioni, o può aver avuto modo di approfondire; e che restano lacune che soltanto mediante la partecipazione ai percorsi INDIRE gli aspiranti docenti di Sostegno avranno occasione di colmare. Infine, è bene precisare che sulla questione “Master Oficial vs Master Propio” si era già espresso lo scorso giugno – e irrevocabilmente – il Consiglio di Stato, sancendo con Sentenza n°6/2024 che ogni distinzione fra oficial e propio non va più tenuta in considerazione e deve considerarsi di fatto eliminata quando si procede al riconoscimento di una specializzazione spagnola al Sostegno.
Di seguito il link all’articolo che enuncia più specificatamente i dettagli e le implicazioni di quella sentenza:
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