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Inclusione Scolastica degli Alunni BES: un Confronto fra le Legislazioni Vigenti in Europa

14 Luglio 2024 di Redazione

L’inclusione scolastica degli studenti con disabilità o in situazioni di svantaggio socio-culturale è un tema centrale nelle politiche educative europee. Esso rappresenta, anzi, una sfida importante per i sistemi educativi di tutto il mondo.

Tuttavia, le normative e le prassi variano notevolmente da nazione a nazione. In questo articolo, esploreremo le differenze principali tra alcuni Stati europei, offrendo una panoramica su come Spagna e Italia siano riuscite a porsi all’avanguardia in questo ambito, mentre Paesi come Albania, Bulgaria e Romania siano ancora indietro.

Spagna e Italia: Modelli di Inclusione Avanzata

Italia: L’Italia è stata una delle prime nazioni a promuovere l’inclusione scolastica. Con la Legge 517 del 1977, l’Italia ha abolito le classi differenziali, integrando gli studenti con disabilità nelle classi comuni. Questa legge ha segnato un cambiamento radicale, basato sul principio che tutti i discenti, indipendentemente dalle loro condizioni di partenza, abbiano il diritto di imparare insieme. Successivamente, con la Legge 104 del 1992, il sistema di inclusione è stato ulteriormente rafforzato, garantendo supporto e risorse adeguate agli studenti con disabilità.

SpagnaSpagna Similmente, la Spagna ha fatto passi significativi verso l’inclusione scolastica con la Ley de Integración Social de los Minusválidos del 1982, la quale ha introdotto l’inclusione degli studenti con disabilità nelle scuole ordinarie. La Ley Orgánica de Educación del 2006 ha ulteriormente potenziato questa inclusione, stabilendo che tutte le scuole debbano fornire le risorse necessarie per supportare gli studenti con necessità speciali (le cosiddette “special needs”).

Grecia e Portogallo: Altri Esempi di Buone Pratiche

Grecia: In Grecia, l’inclusione scolastica è regolata dalla legge 3699 del 2008, che promuove l’educazione integrata per gli studenti con disabilità. Le scuole greche sono tenute a fornire supporto individualizzato e a collaborare con specialisti per garantire un’educazione inclusiva.

Portogallo Il Portogallo ha introdotto politiche di inclusione con la legge 3/2008, che ha stabilito un quadro giuridico per l’educazione inclusiva. Questa legge assicura che gli studenti con disabilità abbiano accesso a tutte le risorse educative necessarie e promuove la formazione continua degli insegnanti.

Albania, Bulgaria e Romania: il Dramma delle Classi Differenziali

Albania: In Albania, le politiche di inclusione scolastica sono meno sviluppate. Le classi differenziali sono una pratica consolidata e le risorse per supportare gli studenti con disabilità sono scarse.

Bulgaria In Bulgaria, nonostante alcuni progressi, le classi differenziali sono ancora una realtà. Gli studenti con disabilità spesso frequentano scuole speciali separate; una pratica che riflette un approccio socio- culturale arretrato nei confronti della tematica. Le leggi recenti stanno cercando di promuovere l’integrazione, ma il cambiamento è lento.

Romania Anche in Romania, l’inclusione scolastica è molto limitata. La maggior parte degli studenti con disabilità è ancora segregata in scuole speciali. La legge sull’istruzione del 2011 ha introdotto alcune misure per migliorare l’inclusione, ma la loro attuazione è stata disomogenea e insufficiente.

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Conclusioni

L’inclusione scolastica degli studenti BES è un indicatore chiave del progresso socio-culturale di un Paese. Laddove nazioni come Italia, Spagna, Grecia e Portogallo si elevano a esempi virtuosi di buone pratiche ed innovazione, Albania, Bulgaria e Romania denotano invece di dover ancora compiere molti passi avanti. Per gli aspiranti insegnanti di Sostegno, comprendere queste differenze è fondamentale per promuovere un’educazione veramente inclusiva e per essere preparati a lavorare in contesti diversi.

L’impegno verso l’inclusione deve essere continuo e sostenuto da politiche efficaci, risorse adeguate e da una formazione professionale approfondita, affinché ogni alunno, indipendentemente dalle proprie abilità, possa avere accesso a un’istruzione di qualità. L’inclusione scolastica rientra fra i diritti fondamentali dell’uomo; è dunque determinante che i futuri insegnanti di Sostegno siano consapevoli delle diverse sfide che li potrebbero attendere, contribuendo attivamente a migliorare la realizzazione del principio dell’inclusione scolastica

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