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Supplenze Sostegno 2024/25: addio alle MAD, benvenuto interpello.

20 Agosto 2024 di Redazione

Un passo avanti per le scuole italiane

L’anno scolastico 2024/25 segna un punto di svolta per il sistema delle supplenze in Italia. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, con l’obiettivo di garantire una maggiore qualità dell’insegnamento, ha deciso di abbandonare la storica modalità della MAD (Messa a Disposizione) a favore di un nuovo sistema basato sull’interpello.

Cos’è l’interpello e perché è preferibile alla MAD?

Con l’interpello, le scuole inviano un “appello” ufficiale agli Uffici Scolastici Provinciali e alle altre scuole (le cosiddette scuole viciniori), indicando le specifiche competenze richieste per una supplenza. Si avrà così una sorta di “annuncio”, emesso attraverso il proprio sito, dalla scuola. L’interpello verrà pubblicato anche sul sito dell’USP cui la scuola in stato di necessità fa capo. Gli insegnanti interessati possono quindi candidarsi direttamente per la posizione.

Supplenze Sostegno 2024/25: I vantaggi dell’Interpello

Questo nuovo sistema presenta diversi vantaggi rispetto alla MAD:

  • Priorità ai docenti specializzati: l’interpello consente di dare priorità ai docenti in possesso dei titoli specifici soprattutto per le cattedre su Sostegno. Ciò va a incontrare le esigenze sia del sistema scolastico italiano, in perenne carenza di insegnanti specializzati al Sostegno, sia, degli aspiranti docenti che hanno specializzazioni conseguite presso università estere, sia, infine, dei numerosi studenti BES e delle loro famiglie.
  • Maggiore trasparenza: il processo diventa più trasparente e oggettivo, riducendo la possibilità di nomine arbitrarie.
  • Riduzione dei tempi: l’interpello velocizza le procedure di assunzione.
  • Flessibilità geografica: un aspetto interessante dell’interpello è la sua flessibilità geografica. Non ci sono infatti limitazioni territoriali, il che significa che un docente specializzato di una certa provincia può rispondere a un interpello proveniente da qualsiasi altra provincia.

Al momento, sembra che le possibilità di partecipare agli interpelli per i posti comuni (cioè quelli su Materia) siano più limitate rispetto a quelli di Sostegno. Per quel che riguarda i posti comuni, infatti, il MIM pare orientato a non permettere alle scuole di convocare tramite interpelli quei docenti che sono già inseriti nelle GPS. Nonostante queste incertezze, l’introduzione dell’interpello rappresenta decisamente un progresso che va nella direzione di una gestione più efficiente e meritocratica delle supplenze.

Le MAD vanno dunque in pensione?

Sì, dall’anno scolastico 2024/25, il tradizionale sistema delle MAD (Messa a Disposizione), utilizzato per anni dai docenti precari per candidarsi a supplenze in diverse scuole, viene definitivamente rottamato. Quel sistema era spesso economicamente dispendioso per i docenti stessi, i quali, pur di mandare i loro Curriculum Vitae a centinaia di istituti scolastici, versavano somme considerevoli a piattaforme online che automatizzavano il processo attraverso invii massivi. Le scuole attingevano dalle MAD quando tutte le graduatorie (nonché quelle delle scuole vicine) erano esaurite. In pratica, si ricorreva alla MAD quando non si riusciva in alcun modo a trovare un docente disponibile per una supplenza.

Lo strumento della MAD, tuttavia, presentava delle criticità. Spesso, dopo aver esaminato le candidature già presenti nelle banche dati, si finiva per assegnare supplenze a docenti senza il titolo adeguato, soprattutto per quanto riguardava i posti di Sostegno. Questo fenomeno, pur riconoscendo l’impegno e la competenza dei singoli docenti, doveva essere rivisto per garantire un insegnamento più qualificato.

Ed è qui che entra in gioco l’interpello, un sistema che rappresenta un vero e proprio SOS: una proposta di supplenza che la scuola diffonde non solo alle altre scuole, ma anche agli Uffici Scolastici Provinciali di tutta Italia. In questo modo, si mira a raccogliere rapidamente candidature per la supplenza offerta, cercando di dare priorità a docenti in possesso del titolo richiesto.

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